Cos’è il monoscopio

Il Monoscopio a tubo catodico

Ci troviamo storicamente negli anni della sperimentazione delle trasmissioni televisive, ovvero a fine anni ’40, quando anche nel nostro paese si stavano affinando le tecniche per poter irradiare immagini a distanza, con una discreta qualità.
Questo monoscopio era costituito da un piccolo tubo a raggi catodici, dove al posto del fosforo sullo schermo si trovava un’immagine “bersaglio”.
Appena il raggio catodico colpiva il bersaglio, veniva prodotto un segnale elettrico variabile che corrisponde alla riproduzione fedele dell’immagine utilizzata come bersaglio.
In questo modo si poteva usare per produrre immagini di controllo per la televisione.

In alternativa il monoscopio poteva essere ottenuto inquadrando con una telecamera dei cartelli bene illuminati, in passato disegnati a mano.
Era il riferimento per allineare gli apparecchi televisivi, ad esempio la messa a fuoco dell’immagine, la luminosità, il contrasto, la geometria ed altre informazioni utili per una corretta visione.
Questa tecnica non durò molto, il monoscopio catodico venne sostituito da quello generato elettronicamente, che garantiva più accuratezza e precisione.

Successivamente l’immagine così ottenuta venne sostituita da immagini create con strumenti detti generatori video, di solito accompagnate da una sinusoide audio a 400 Hz o 1 kHz, oppure da un segnale di identificazione per i segnali stereo.

Monoscopio generato con il Philips PM5544

Questo segnale di prova veniva irradiato nei momenti in cui non vi era la normale programmazione televisiva, all’epoca non esisteva ancora il concetto di trasmissioni 24 ore su 24.

La Rai, dagli anni ’60 fino al 1992, ha sempre trasmesso brani strumentali quindici minuti prima dell’inizio dei programmi
Questo sito riunisce gli appassionati che amano questi brani, spesso eterei e solenni ma anche enigmatici, illogici e sperimentali.

“Le Musiche dei Monoscopi Rai” sono le colonne sonore dei ns. ricordi di un’Italia che ai tempi si riuniva a tavola durante l’ora del telegiornale e si divertiva con l’immancabile Carosello
E’ probabile che il lavoro dei monoscopisti Rai rispecchiasse la mission ludico-pedagocica impostata dall’allora direttore generale Ettore Bernabei, ossia creare un repertorio dalle elevate originalità e valenze didattico-culturali, capace cioè di destare piacevolmente l’attenzione del pubblico, educarlo musicalmente e lasciarvi impresso un bel ricordo

La musica trasmessa era ESCLUSIVAMENTE strumentale, i cui autori o interpreti sono talvolta nomi noti della discografia italiana (da noi considerati “padri nobili” del monoscopio Rai) come Ivano Fossati, Marisa Sannia, Sergio Endrigo, Gianni Morandi, Tito Schipa Jr., Ricchi e Poveri, New Trolls, Emanuela Cortesi nonché i più rappresentativi gruppi di rock progressivo italiano (Delirium, Osanna, Califfi e Città Frontale), le direzioni orchestrali di E. Morricone, P. Calvi, G. Chiaramello, P. Piccioni, B. Nicolai, A. Alessandroni, F. Borgazzi, D. Bembo, F. Trecca, B. Zambrini, E. Colonnese, G. Sogni, gli esperimenti musicali del vulcanico G. Boneschi e di M. Molino fino ai successi della musica elettronica degli Space (un successo famoso è “Magic Fly”) e del Guardiano del Faro, con la sua “Oasis” (resa celebre dallo spot del liquore San Marzano Borsci).

Se anche voi amate queste musiche, le cercate da anni o, più semplicemente, nutrite la curiosità di scoprire una particolare passione, siete dei nostri: benvenuti in questo “Olimpo della musica”!!!